LIM. A scuola con la Lavagna Interattiva Multimediale
Un'analisi sui nuovi linguaggi per rinnovare la scuola italianaIn che modo la lavagna interattiva cambierà l’insegnamento? Cos’è la lezione digitale? Cosa significa dividere le proprie risorse didattiche? Ora che Internet è entrato nelle classi, i ragazzi hanno una nuova possibilità di interagire con gli insegnanti e tra di loro
La recensione
LIM è partecipazione
I nuovi media entrano in classe
La recensione
Il sottotitolo parla chiaro. Nel nuovo volume che il direttore dell’ANSAS (Agenzia Nazionale per lo sviluppo dell’autonomia scolastica) Giovanni Biondi cura per la Giunti, LIM. A scuola con la Lavagna Interattiva Multimediale (192 pp., 14,00 euro), si parla dei Nuovi linguaggi per innovare la didattica. Le quasi 200 pagine di libro raccolgono infatti gli interventi e le riflessioni di docenti e di esperti sull’uso, le potenzialità e le innovazioni di uno strumento didattico ormai entrato da protagonista nella vita scolastica di migliaia di professori e studenti.Se in Paesi come l’Inghilterra, il Brasile o la Spagna la LIM è infatti una realtà consolidata, in Italia, tra gli insegnanti interessati a modificare e rinnovare le proprie pratiche didattiche, la lavagna interattiva sta diventando una risorsa indispensabile. Il libro curato da Biondi si rivolge ai docenti che già utilizzano la LIM, e soprattutto a quelli che vorrebbero conoscerla meglio, comprendendone a fondo modalità d’uso e vantaggi didattici. Nei tanti articoli presenti del volume si illustra quindi come si costruisce una lezione digitale, quali sono le pratiche di insegnamento più significative e in che modo si possono integrare i libri di testo con il linguaggio multimediale della Rete.
LIM è partecipazione
Ma quali sono i veri vantaggi che l’uso della LIM porta all’interno di un’aula scolastica? In un’intervista rilasciata a Carla Ida Salviati, studiosa di letteratura e storia dell’editoria giovanile, Giovanni Biondi è molto chiaro: la lavagna interattiva permette di organizzare il lavoro in classe in modo totalmente rivoluzionario e basato sul concetto (noto a chi dimestichezza con il Web 2.0) di partecipazione.Grazie alla LIM, infatti, immagini, filmati, testi, disegni, possono essere condivisi tra colleghi. “Non si tratta -. spiega Biondi nell’intervista - di utilizzare la lezione di un altro, quanto piuttosto di creare nella scuola un’abitudine alla condivisione dei contenuti digitali, che poi ciascuno può utilizzare liberamente nella costruzione del proprio lavoro con gli studenti”.
I nuovi media entrano in classe
Con questa nuova risorsa la “partecipazione” non si sviluppa solo tra insegnanti, ma anche e soprattutto nel rapporto docente/studente e nelle interazioni tra i ragazzi. Un concetto che sottolinea Biondi - e sul quale concordano tutti quelli che impiegano la LIM nella loro didattica, compresi gli insegnanti che hanno mandato a noi di InnovaScuola i resoconti delle loro esperienze con la lavagna interattiva - è che questo strumento sviluppa il dialogo con i ragazzi, solleticandone la curiosità. Afferma Biondi sempre intervistato da Salviati: “Attraverso la LIM le tecnologie entrano in classe: escono cioè dal chiuso del laboratorio di informatica ed entrano nella pratica educativa della classe”.Usare la lavagna interattiva e multimediale, però, non significa né mettere da parte la cara, vecchia lastra di ardesia, né il libro di testo. Anzi, l’uso della LIM diventa ancora più utile proprio nel momento in cui le nuove risorse e i vecchi strumenti iniziano a interagire tra di loro, diventando così il primo strumento dei new millennium learners.
http://www.innovascuola.gov.it/opencms/opencms/innovascuola/09_focus/content/Speciale_LIM.html
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