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sabato 2 maggio 2009

TECNOLOGIE PER LA QUALITA' DELLA VITA




Voglio segnalare la mostra-convegno promossa dalla fondazione ASPHI Onlus, HANDImatica 2008 dedicata alle "tecnologie informatiche e telematiche per l’integrazione delle persone con disabilità", che si è tenuta a Bologna nello scorso mese di ottobre, e in particolare la pubblicazione degli atti multimediali delle principali conferenze che si sono tenute. Attraverso la visione dei vari interventi possiamo avere una panoramica delle nuove tecnologie attualmente disponibili per alcune tipologie di disabilità e di difficoltà di apprendimento, come ad esempio dislessia o discalculia, e un quadro generale abbastanza realistico sullo stato effettivo dell’utilizzo delle tecnologie nella scuola in relazione agli alunni disabili.

venerdì 1 maggio 2009

I Deserti1. Ppt

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giovedì 30 aprile 2009

Emittenti universitarie


Risulta da un articolo nelle pagine interne di "Il Sole 24 Ore" Nord Est del 29 aprile 2009 che si sono moltiplicate le "web radio" gestite da studenti e/o docenti degli Atenei del Triveneto. Si riportano gli esempi di Venezia, Verona, Padova, Udine e Trento.
Interessante il collegamento tra volontari (studenti) e personale dipendente delle Università.

lunedì 20 aprile 2009

L'apprendimento nel Terzo Millennio

Suggerisco a tutti di osservare questo interessantissimo video che ho trovato sul blog  Catepol, credo possa esserci da stimolo per meditare e perfezionare la nostra didattica attraverso il regolare uso delle nuove tecnologie a scuola. 
Trattasi di un filmato introduttivo ai lavori del Seminario internazionale ADi 2009, che si è svolto a Bologna il 27 e 28 febbraio, dal titolo: Da Socrate a Google - Come si apprende nel nuovo millennio.
Buona visione e riflessione!

''Web 2.0 The Second Internet Revolution'' di Luca Grivet Foiaia
Secondo l’intenzione dell’autore il libro è una guida per chi vuole capire, in modo semplice, il nuovo fenomeno culturale che interessa il web.
Come spiega L. Grivet siamo di fronte a un cambiamento culturale e lo scopo del suo libro è quello di raccontare il fenomeno del Web 2.0 “come se ne parla sulla rete, perché questo movimento, questo fenomeno sociale, ha il gran merito di far parlare di sé, di tecnologie, di società e di persone stimolando la riflessione, il dialogo, la comunicazione, l’iniziativa e quindi l’innovazione.”Il libro, sposando la filosofia del Web २.0, si affida per la sua diffusione al servizio print on demand di Lulu, infatti Lulu si occuperà di stampare e di consegnare anche una sola copia prenotata online al seguente indirizzo: http://www.lulu.com/content/829241.

La scuola più divertente?!














La scuola, per gli alunni, è spesso pesante.....sono stanchi di penne e matite vogliono qualcosa di più vivo, attivo e, perchè no!!!!!!.....divertente.........
Ho visitato il blog "Vita di classe" e sono stata attratta da come viene insegnata la "Divina Commedia" dalla docente Rosanna Rota: non solo il classico testo ma anche video e musica che ritengo sia molto più stimolanti e quindi rendano più facile l'apprendimento. Inserisco il sito dove trovare la Divina Commedia letta da Benigni e di seguito il collegamento ad una canzone di Branduardi sul testo del canto XI.

http://www.centromimir.it/2008/12/29/la-divina-commedia-letta-da-roberto-benigni-su-youtube/

http://www.youtube.com/watch?v=eJZSStozPIs

Visitateli perchè ne vale la pena.
Paola


domenica 19 aprile 2009

Fotomontaggi online

Segnalo un sito nel quale è possibile creare facilmente fotomontaggi online.
Si chiama DeeFunia: si sceglie uno dei molti template a disposizione e si carica un’immagine personale della grandezza massima di 2 mb.
Il fotomontaggio ottenuto può essere scaricato, salvato come avatar, stampato e visto in preview.
Alcuni degli sfondi a disposizione sono molto originali.
DeeFunia è uno strumento gratuito che non richiede registrazione.

SW libero e SW a pagamento nella didattica

Vorrei condividere queste mie riflessioni relativamente a come scegliere il SW da usare nelle scuole e all’università e da far usare agli studenti.
Premesso che io sono una sostenitrice dell’uso del SW libero, bisogna valutare il contesto e gli obiettivi che ci poniamo.
In tutte le situazioni in cui usiamo le tecnologie come strumenti per migliorare le nostre proposte didattiche, penso sia giusto utilizzare SW libero, anche perché nelle scuole e nelle università in crisi sarà difficile trovare fondi per acquistare o aggiornare licenze costose. Inoltre in questo contesto è importante quello che facciamo, e non con cosa: la metodologia, non lo strumento particolare.
Discorso diverso vale nel caso in cui si insegnino le tecnologie: in questo caso la scelta deve cadere non su quello che è “il meglio”, non su quello che a noi piace di più, ma su quello che sarà per i nostri studenti futuro strumento di lavoro: dobbiamo seguire le richieste del mercato.
Presa questa decisione il mio problema è stato recentemente questo: scelto il SW da usare, come lo procuro per un laboratorio istituzionale? Come posso proporre agli studenti di completare i loro lavori a casa, senza imporre una spesa?
La soluzione è stata questa: quasi tutti i SW offrono un download di prova per un mese, quindi: programmiamo bene il nostro intervento didattico, in modo da esaurirlo in un mese: programmiamo bene anche il lavoro da chiedere agli studenti, in modo da indicare loro il momento adatto per installarsi la versione prova e concludere entro il mese l’attività assegnata
.

The Gimp



GIMP (GNU Image Manipulation Program)
Sviluppatore: The GIMP team
Ultima versione: 2.6.6 / 17 marzo 2009
SO: Multi piattaforma
Genere: Computer grafica
Licenza: GNU GPL
E’ un software open source per fotoritocco.
Il programma è nato per Linux, ma è disponibile in versione per molti sistemi operativi e architetture di computer. Esistono anche molti progetti derivati.
Il programma risulta piuttosto completo, anche se l’interfaccia non è proprio amichevole, nelle release 1.x. A volte la difficoltà nel trovare i comandi adeguati forse dipende dalle traduzioni in italiano delle varie (molte) voci di menù disponibili.
Nelle release 2.x il sw risulta molto completo e vi si trovano implementati molti tools presenti in Photoshop. L’interfaccia utente è migliorata, soprattutto dalla versione 2.4 in poi.
Nel sito italiano, oltre alle novità sulle varie versioni rilasciate, troviamo:
  • una panoramica su cosa offre il sw
  • l’area di download per le varie piattaforme
  • documentazione: manuali in inglese ed in italiano, consultabili on-line oppure in versione scaricabile
  • altre risorse quali: tutorials, FAQ, libri, link utili

Sono previsti, ma non ancora attvi, un forum ed un Wiki.

La parte abitata della rete


Sergio Maistrello, La parte abitata del la Rete, Tecniche Nuove, 2007, (I ristampa: marzo 2008), ISBN 978-88-481-1972-6, pagine 184
IINDICE:
Indice (Pdf)
LA SCHEDA DEL LIBRO SU: aNobii, LibraryThing, Google BookSearch

L’AUTORE
Sergio Maistrello è un giornalista freelance, dal 2006 è direttore capo di Apogeonline (
www.apogeonline.com). Possiede un ricco blog: il blog di Sergio Maistrello, con informazioni sulle sue attività ed i suoi interessi.
IL LIBRO
Nel libro da una visuale molto illuminata sul ruolo che deve avere le tecnologie nella comunicazioni e quindi di come devono essere: facili da usare, alla portata di chiunque, per creare un sistema in cui i contenuti non sono “organizzati secondo sovrastrutture concettuali, ma in base all’unità di misura della società”.
I siti Web non devono far in modo di trattenere a tutti i costi il lettore sulle proprie pagine, ma fornirgli gli indirizzi di tutto quanto ritenuto interessante.

Fa notare come le cose che meglio funzionano in rete sono collaborative.

Interessante è il discorso sull’entropia di Internet: il disordine è nella sua natura, è la sua ricchezza. La scrematura, la filtratura spetta al lettore, che deve affinare il suo senso critico: tutti hanno diritto di scrivere, sono io che devo decidere cosa leggere!
A questo proposito indica la nuova tendenza sul controllo dell’affidabilità: la dimensione collettiva e collaborativa della rete permette di dare un nuovo indice di validità ad un contenuto: il numeo di collegamenti ipertestuali che questo si guadagna. (criterio usato da motori di ricerca come Google)

Il libro prende quindi in esame i vari strumenti della “parte abitata della rete”: blog, wiki, podcast, aggregator, social network, facendo una analisi che denota una competenza tale sulle tecnologie che gli permette di relegarle al giusto posto.

LE MIE RIFLESSIONI
Poiché io ho iniziato a insegnare le tecnologie, poi ad insegnare (ad insegnare) con l’uso delle tecnologie, ed ora insegno nelle tecnologie (vedi ambienti di apprendimento), ma nel profondo, resto un’informatica, questo libro mi ha fatto riflettere:
  • su qual è il giusto peso da dare alla conoscenza delle tecnologie, in relazione al contesto
  • sull’importanza di saper usare le cose e non saperle descrivere con la giusta terminologia
  • su quando sia importante capire il processo, quando solo ottenere il risultato.

L’uso nel libro di termini geografici, le similitudini con tipi di residenze, tipi di viaggi, ecc, aiutano a far capire al povero tecnico qual è la giusta dimensione da dare alla componente tecnologica.

Ottimo spunto per queste ad altre riflessioni gli avverbi associati ad Intrnet: è un ALTROVE e un DOVUNQUE

Didattica Web 2.0


La possibilità di utilizzare il web 2.0 da un punto di vista didattico non è interessante solamente per le opportunità di lavoro e di funzionalità che permette, ma anche per avvicinarsi di più al mondo dei nostri allievi. Attualmente nella scuola si utilizzano strumenti di comunicazione e di informazione diversi da quelli che i ragazzi usano nel tempo libero.
In realtà i ragazzi imparano prevalentemente utilizzando gli strumenti della comunicazione in rete: forum, chat e gli instant messenger. Imparano dai loro coetanei: quelli più esperti insegnano agli altri che seguono con attenzione e sono a loro volta pronti a spiegare quanto hanno appreso ad altri. Dove si scarica un programma, come si configura, come si usa ad esempio.
A questo proposito ho trovato interessante la riflessione di Natalia Vassalli relative alle motivazioni che l’hanno portata ad utilizzare il blog ed in generale tutti gli strumenti web 2.o per insegnare ai suoi allievi.
Da un decennio ormai, dietro il concetto di “Web 2.0” c’è un ampio dibattito in ambito accademico, scolastico e tecnico; a supportare la scelta di mezzi multimediali in ambito didattico sono diverse teorie. La teoria che meglio spiega la tendenza attuale e suoi futuri sviluppi per la scuola e la conoscenza è il Connettivismo, del canadese George Siemens. La teoria è già battezzata la “teoria dell’apprendimento per l’era digitale”. La conoscenza non è più la somma di tante diverse identità che si giustappongono, ma l’insieme organico di esse. Un ottimo punto di partenza per capire l’affermazione è un’intervista a Derrick De Kerchove e Pierre Levy (1998).

connotea


segnalo un servizio di social bookmarking pensato per la comunità scientifica internazionale. Unisce i servizi di tagging a un target scientifico e servizi innovativi quale commentare gli URI inseriti, esportare automaticamente la propria libray. La possibilità di commentare gli URI inseriti crea discussioni collegate in modo del tutto automatico e molto simile a quello che succede nei blog.
L'uso del servizio è libero e gratuito, occorre registrarsi!

http://www.connotea.org/

Album fotografici

Zoomorama: album fotografici zoomabili
Zoomorama è un servizio appena lanciato che consente di creare album fotografici in una sola pagina.
Gli utenti possono aggiungere immagini e video e montarli in forma in forma creativa. Ma l’aspetto che strabilia è la possibilità di zoomare nei dettagli fin quando la risoluzione lo consente.
L’applicazione è rapida e le immagini possono essere viste anche a pieno schermo. Lo zoom funziona anche con lo scroll del mouse e ci si può avvicinare e allontanare rapidamente.
I video partono al passaggio del puntatore.
Gli album disponibili e condivisi nella rete sociale di Zoomorama possono essere inseriti in una pagina web (vedi sopra), condivisi e inviati tramite email.
Lo spazio disponibile per l’account gratuito è di 2 giga, non pochi.
Una proposta innovativa e suggestiva nel campo dell’image sharing e delle presentazioni via web, da tenere nella giusta considerazione.

sabato 18 aprile 2009

Fare formazione in internet


Autori: Antonio Calvani e Mario Rotta.


La competenza dei manuali Erickson affiancata alle più moderne tecnologie. Il testo tratta un argomento importante, ossia le dinamiche interpersonali ed educative che si creano in internet, quando cioè la formazione è condotta a distanza. Insegnare dal web non è la stessa cosa che essere in cattedra. La percezione dello studente e del suo percorso di apprendimento è completamente scardinata. Spostare l’insegnamento sul web non è semplicemente cambiare luogo, ma è cambiare mondo, contesto, modalità di lavoro. Vanno riconsiderati gli attori, i processi, il modus operandi, ma anche il sistema di valutazione.

Il testo è molto interessante, anche se concentrato soprattutto sui problemi che possono nascere dalla didattica online, più che sulle potenzialità. Tuttavia partendo dai punti critici, dalle domande che inevitabilmente chi lavora in questo modo deve porsi, offre alcune possibili soluzioni, soprattutto in merito alla valutazione. Particolarmente utili anche i modelli operativi proposti, spendibili e pratici. L’aspetto che più mi ha colpito è la parte relativa all’interazione docente –discente, in particolare per i suggerimenti operativi che vengono proposti per mantenere un feed-back sull’interesse, la curiosità, le difficoltà degli studenti.Naturalmente esula in parte dall’insegnamento curricolare perché parte dal presupposto di una formazione completamente online, mentre nel nostro caso il computer è solo uno degli strumenti e uno dei luoghi di apprendimento, dato che lo affianchiamo poi a lezioni frontali, presenza in aula, ecc. Tuttavia ci sono molti spunti interessanti e alcuni aspetti che soprattutto chi insegna nella scuola deve considerare come il cambiamento di prospettiva quando ci si approccia in internet. Vi ho incuriosito almeno un po’?

Anobii

Anobii è un social network (rete sociale) su internet (http://www.anobii.com/) dedicato al mondo dei libri.
Creato nel 2005 a Hng Kong, è considerato un esempio di web 2.0, diffuso in 14 lingue diverse, tra cui l'italiano. Attualmente sono inseriti ben 11 milioni di titoli di libri.
Ogni utente, dopo essersi iscritto, può creare una libreria personale dove inserire i libri letti, da leggere, in consultazione, abbandonati, ecc...
C'è di più:
1) si possono ricercare facilmente libri attraverso l'opzione search;
2) ogni libro presenta una scheda ricca di notizie interessanti;
3) si possono facilmente trovare recensioni di utenti in modo che si possa valutare meglio l'acquisto o la lettura di un testo;
4) E' facilissimo interagire con qualsiasi utente. L' opzione è facilitata da alcune caratteristiche (livello di compatibilità tra utenti, scopri, elenco utenti possessori di ogni testo, ecc);
5) E' possibile fondare o entrare in gruppi che condividono gusti simili. In tal modo si stimola il confronto, l'arricchimento, la condivisione.

In sintesi Anobii può diventare un fantastico hobby per ogni adulto, ma anche uno straordinario strumento per divulgare e stimolare la lettura a scuola, imparando divertendosi.

Ci sarebbe ancora tantissimo da raccontare...ma forse è meglio andare ad esplorarlo personalmente.
Ho scoperto un altro sito dedicato ai libri, Librarything, ma l'ho trovato meno lineare e stuzzicante di Abobii.
Vi lascio...buona navigazione e lettura!!

Cliccalastoria: tutta la storia in un archivio

Il rapporto fra il Web e la didattica è una sfida possibile e che garantisce possibilità di successo, date le numerose risorse che il Web presenta, per permettere a studenti e ad appassionati di apprendere direttamente online. Il Web può diventare così un valido supporto ai libri di testo, che da soli non sono in ...
Leggi tutto
Autore: Giorgio Rini

Segnalo questo post che appare interessante in quanto attraverso il portale Cliccalastoria, dovrebbe essere possibile accedere ai documenti ufficiali della storia d’Italia, contenuti in un grande archivio digitale, costituendo quindi un valido supporto ai libri di testo, ma all'apertura del sito mi appare un messaggio di errore: "Impossibile aprire il database...". E' il mio pc o un momentanea indisponibilità del server?

Integrazione GOOGLE Apps Education e Moodle

Google ha annunciato l’integrazione di Google Apps Education e Moodle per dare vita una vera e propria piattaforma a supporto dell’apprendimento e insegnamento
Google Apps Education (documenti, posta, calendario, chat…) è offerta gratuitamente a istituzioni scolastiche e onlus ed è un insieme di applicazioni web che permette a studenti e docenti di lavorare insieme anche a distanza su documenti, elaborati, ricerche.
Le funzionalità di Moodle, la piattaforma open-source più usata dalle scuole di tutto il mondo, permettono la creazione e organizzazione di corsi e lezioni on-line, con strumenti come forum, quiz, blog.
Questa fusione consentirà di integrare le funzionalita' delle due piattaforme piu' usate al mondo per l'e-Learning,
Moodle aggiungerà la possibilità di organizzare corsi e lezioni online e di utilizzare strumenti quali forum, quiz, blog e pagine wiki. Studenti e docenti, che finora si erano limitati a lavorare a distanza condivendo documenti, elaborati, ricerche, potranno finalmente avere a disposizione un ambiente virtuale di insegnamento/apprendimento interattivo.
L'integrazione fra le due applicazioni, dice la nota di Google, trasformerà la scuola «in una community web 2.0, in linea con le aspettative e le abitudini dei nuovi nativi digitali e con le esigenze di una modalità di apprendimento più moderna, stimolante ed efficace, nonché con l'indispensabile controllo dei costi».
Praticamente tale matrimonio consistera' nel possibile utilizzare l'ambiente progettato da google e moodle tramite un unico account, quindi senza dover tenere aperti in contemporanea due ambienti separatamente.

http://www.emanuelazibordi.it/drupal/?q=Google+apps+e+Moodle
Geogebra
Software per la didattica



www.geogebra.org/



Geogebra è un software libero e multi-piattaforma di matematica dinamica per la didattica, che comprende geometria, algebra e analisi.

E' simile a cabri presentato da Antonio, ma ha il vantaggio di non essere a pagamento e io lo uso anche per la fisica nello studio dei vettori e per la simulazione di alcune esperienze che con la lavagna non è possibile svolgere.
La famiglia e i nuovi media
manuale di sopravvivenza


L'uso delle "nuove tecnologie" è una delle caratteristiche attuali dei giovanissimi, così come dei più piccoli. Se questa caratteristica è positiva perchè permette alle nuove genarazioni, così come a noi adulti, di superare le barriere della comunicazione, ad apprendere un uso delle tecniche nuove, a comunicare a disatnza ..., sicuramente non possiamo non rilevare quelli che sono i potenziali danni e pericoli che essi sottendono. Specialmente se ci si approccia a queste realtà senza conoscerle approfonditamente o senza farne un uso "critico". E' per questo che, essendo quotidianamente a contatto con i ragazzi dai 16 ai 19 anni, oltre che essere papà, ho sentito l'esigenza di approfondire la tematica dell'uso dei media nei giovani e le possibili ricadute, sia in positivo che in negativo, in modo da riuscire non solo a fare apprendere tecniche ma anche ad entrare in relazione e poter essere di stimolo positivo per gli alunni.
In queste pagine viene presentato come riuscire a districarsi nell'oscura selva delle nuove tecnologie della società contemporanea. Soprattutto per i meno giovani può essere difficile stare al passo con i tempi. La sfida è quella di educare/educarci da un uso "individuale" dei nuovi media ad un uso "personale" che ne rispetti cioè la "persona".
GIULIO MEAZZINI - Autore


Nativi digitali o immigrati digitali?

Certamente io non sono una “nativa digitale” in quanto non appartengo anagraficamente alle ultime generazioni; le esperienze più significative della mia infanzia, a livello di tecnologie, sono state la tv, il mangiacassette ,e l’installazione del telefono fisso.
Ho 37 anni e riflettendo su quanto detto da Cantoni
(intervista sulla Knowledge Society del professor Cantoni alla pagina
http://www.viddler.com/explore/lyonora/videos/4)
mi sento provenire dall’età della pietra…
Sono quindi un’immigrata digitale , sono vissuta senza tecnologie per gran parte della vita eppure ora, non riuscirei a farne a meno…Ogni mattina prendo il caffè leggendo la mia casella di posta elettronica , recensioni e titoli di giornale…Nella vita familiare le tecnologie imperversano…dal telefonino sempre a portata di pollice alla digitale, al contocorrente bancario…al pagamento delle bollette,
all’assicurazione e bollo auto alla prenotazione di visite specialistiche e così via..Nella vita lavorativa oltre ad utilizzare software didattici,creare blog, mi sono cimentata
in nuove forme di documentazione dei percorsi svolti dai bambini attraverso l’utilizzo di immagini digitali e relativa elaborazione a pc con appositi software, realizzazione di narrazioni multimediali ecc.ecc.Anche la parte più burocratica è a pc.
Penso che ..se proprio non sono “nativa” posso ritenermi più che “immigrata” …”adottata” nel senso che le nuove tecnologie mi hanno letteralmente “presa”. Posso affermare di essere riuscita ad “alfabetizzarmi” a tal punto da non saper uscire di casa senza il cellulare e il bancomat…mentre dimentico le chiavi…ma sicuramente, nel prossimo futuro installerò un sensore vocale per ovviare all’inconveniente!!!
I “nativi” con i quali quotidianamente lavoro hanno solo 5 anni ma utilizzano termini “digitali” quali:“connettere”, “stampare”, “digitale”, “ cd “ Play station “ ecc.ecc. impossibile sottrarsi dall’utilizzo delle nuove tecnologie anche nella Scuola dell’Infanzia!!!

Insegnanti in rete



Segnalo il sito "graffinrete" che mi sembra sia inscrivibile nella logica web 2.0
                                                                                                                     
Riporto una breve presentazione degli autori:

"graffinrete" è una sezione editoriale dell'Associazione Alinet. Il nome vuole suggerire un richiamo sia ai graffiti che ai graffi, perché interagiscano insieme con la rete: dunque, una rete che propone graffiti, una rete pronta a graffiare e anche graffiti che sono graffi sulla rete.

Alinet si definisce “Associazione di insegnanti per la diffusione delle nuove tecnologie didattiche su rete”. Dove il soggetto sono gli insegnanti e la finalità dell’operare è indicata dal riferimento alle nuove tecnologie e alla rete. Ma, ciò che conta, è il riflesso che dall’una funzione si riverbera sull’altra, talché, se di insegnanti si tratta, è di insegnanti particolari di cui si viene a specificare l’attività in quanto orientata, condizionata, modellata sulla “novità” (tale era quando ci costituimmo in associazione nel 1996), novità che la grande rete veniva a costituire con tutto il suo fascino di potenza e di leggerezza, di tecnologia avanzata e di possibili e libere sperimentazioni. Né d’altra parte il fine dell’attività può essere scorporato, distinto dal soggetto che vi aderisce.

L’obiettivo di Alinet, infatti, non è quello di praticare le vie telematiche per pura curiosità dilettantesca o di sperimentare software, posta elettronica, siti web e quant’altro, per interessi commerciali o comunque economici, bensì cogliere l’occasione di quella che ci è subito sembrata una svolta epocale per mettere alla prova noi stessi, le nostre vocazioni, le nostre competenze, le nostre illusioni anche, lasciandoci sedurre da linguaggi inediti, da ipotesi “in costruzione”. Mettere alla prova, ancora, la stessa didattica, messa al fuoco di una sperimentazione rischiosa, in cui il rischio venisse subito riscattato dalla convinzione (o speranza?) nella vocazione “democratica” della rete.

E...siccome penso che nessuna proposta sia neutra, ma bensì l'espressione di un pensiero e di un modo di pensare...sempre dallo stesso sito...una riflessione ulteriore sui concetti base che hanno dato vita al sito.

"Pregiudizio dei dotti. E' un retto giudizio dei dotti
che in tutti i tempi gli uomini abbiano creduto di
sapere che cosa è buono e cattivo, degno di lode e di
biasimo. Ma è un pregiudizio dei dotti che noi or si
sappia questo meglio
di qualsiasi altro tempo".
(Friedrich Nietzsche, Aurora. Pensieri sui pregiudizi morali

http://www.graffinrete.it/



venerdì 17 aprile 2009

LIM

LIM. A scuola con la Lavagna Interattiva Multimediale
Un'analisi sui nuovi linguaggi per rinnovare la scuola italianaIn che modo la lavagna interattiva cambierà l’insegnamento? Cos’è la lezione digitale? Cosa significa dividere le proprie risorse didattiche? Ora che Internet è entrato nelle classi, i ragazzi hanno una nuova possibilità di interagire con gli insegnanti e tra di loro
La recensione
LIM è partecipazione
I nuovi media entrano in classe
La recensione
Il sottotitolo parla chiaro. Nel nuovo volume che il direttore dell’ANSAS (Agenzia Nazionale per lo sviluppo dell’autonomia scolastica) Giovanni Biondi cura per la Giunti, LIM. A scuola con la Lavagna Interattiva Multimediale (192 pp., 14,00 euro), si parla dei Nuovi linguaggi per innovare la didattica. Le quasi 200 pagine di libro raccolgono infatti gli interventi e le riflessioni di docenti e di esperti sull’uso, le potenzialità e le innovazioni di uno strumento didattico ormai entrato da protagonista nella vita scolastica di migliaia di professori e studenti.Se in Paesi come l’Inghilterra, il Brasile o la Spagna la LIM è infatti una realtà consolidata, in Italia, tra gli insegnanti interessati a modificare e rinnovare le proprie pratiche didattiche, la lavagna interattiva sta diventando una risorsa indispensabile. Il libro curato da Biondi si rivolge ai docenti che già utilizzano la LIM, e soprattutto a quelli che vorrebbero conoscerla meglio, comprendendone a fondo modalità d’uso e vantaggi didattici. Nei tanti articoli presenti del volume si illustra quindi come si costruisce una lezione digitale, quali sono le pratiche di insegnamento più significative e in che modo si possono integrare i libri di testo con il linguaggio multimediale della Rete.
LIM è partecipazione
Ma quali sono i veri vantaggi che l’uso della LIM porta all’interno di un’aula scolastica? In un’intervista rilasciata a Carla Ida Salviati, studiosa di letteratura e storia dell’editoria giovanile, Giovanni Biondi è molto chiaro: la lavagna interattiva permette di organizzare il lavoro in classe in modo totalmente rivoluzionario e basato sul concetto (noto a chi dimestichezza con il Web 2.0) di partecipazione.Grazie alla LIM, infatti, immagini, filmati, testi, disegni, possono essere condivisi tra colleghi. “Non si tratta -. spiega Biondi nell’intervista - di utilizzare la lezione di un altro, quanto piuttosto di creare nella scuola un’abitudine alla condivisione dei contenuti digitali, che poi ciascuno può utilizzare liberamente nella costruzione del proprio lavoro con gli studenti”.
I nuovi media entrano in classe
Con questa nuova risorsa la “partecipazione” non si sviluppa solo tra insegnanti, ma anche e soprattutto nel rapporto docente/studente e nelle interazioni tra i ragazzi. Un concetto che sottolinea Biondi - e sul quale concordano tutti quelli che impiegano la LIM nella loro didattica, compresi gli insegnanti che hanno mandato a noi di InnovaScuola i resoconti delle loro esperienze con la lavagna interattiva - è che questo strumento sviluppa il dialogo con i ragazzi, solleticandone la curiosità. Afferma Biondi sempre intervistato da Salviati: “Attraverso la LIM le tecnologie entrano in classe: escono cioè dal chiuso del laboratorio di informatica ed entrano nella pratica educativa della classe”.Usare la lavagna interattiva e multimediale, però, non significa né mettere da parte la cara, vecchia lastra di ardesia, né il libro di testo. Anzi, l’uso della LIM diventa ancora più utile proprio nel momento in cui le nuove risorse e i vecchi strumenti iniziano a interagire tra di loro, diventando così il primo strumento dei new millennium learners.


http://www.innovascuola.gov.it/opencms/opencms/innovascuola/09_focus/content/Speciale_LIM.html

Raccontare con le storie digitali


In questi giorni anch'io, come altri del corso, ho frequentato il laboratorio audio-video con Gino Buizza.
Sfogliando i materiali proposti sono venuta a conoscenza di questo libro scritto da Petrucco-De Rossi.
E' un testo molto chiaro ed essenziale che mette in evidenza le potenzialità dello " storytelling digitale" applicato alla didattica di tutti i giorni.
Volevo riportare un frammento tratto dal testo che mi sembra molto interessante:
"...possiamo dire che il Digital Storytelling può assumere allora molte forme e trovare contesti diversi, e includere per esempio anche l'uso del blog, inteso come diario personale on-line, del podcasting audio-video. In ultima analisi, anche tutto quell'insieme di tracce digitali che si accumulano nel tempo e che lasciamo quando facciamo commenti su forum, insriamo foto su Flickr o discutiamo di libri in siti come Anobii costituisce la "nostra" narrazione, unica e irriproducibile, dell'interazione che abbiamo con il flusso della Rete." (op.cit. pg. 55)

Photostory, un software per la creazione di filmati in pochi step


In questo periodo ho preso parte al laboratorio di editing audio-video e il nostro docente, Gino Biuzza, ci ha guidati nella comprensione e nell’uso di alcuni programmi open source dedicati allo scopo.
Qui vorrei condividere alcune considerazioni su uno di questi software.
PhotoStory è un programma Microsoft gratuito che consente di creare, in pochi step guidati, un filmato (WMV) contenente tante immagini, dissolvenze, titoli, musica ed effetti speciali. Microsoft PhotoStory un tempo faceva parte del pacchetto commerciale "Plus!" che veniva venduto a complemento dei vari Windows. Oggi viene distribuito gratuitamente a chi ha una copia di Windows Xp registrata e genuina.
La procedura guidata è a prova di “imbranati” (come me!), ma il programma consente di modificare praticamente tutto, per gli esperti, ma anche per colui che, con più tempo a disposizione, sia intenzionato a creare una "storia" personalizzata.
Al primo avvio, PhotoStory aiuta l'utente a creare una "nuova sequenza", successivamente, una volta importate nel programma tutte le immagini che si vogliono usare nel filmato, è possibile "ritagliarle" rendendole tutte dello stesso formato e forma, ruotarle, rimuovere in modo automatico il problema degli "occhi rossi" nelle foto col flash, correggere automaticamente colore e contrasto o aggiungere effetti fotografici "speciali" (es. effetto seppia o bagliore diffuso …).
Una volta preparate le immagini, la fase successiva consente di inserire scritte e titoli in sovrimpressione su ogni singola foto, con testo personalizzabile anche nel colore, dimensione, tipo di carattere e posizione del testo.
La "storia" può essere anche commentata con la “voce" che spiega ogni singola immagine. Registrare un commento audio (le prime volte possiamo avere anche l’impressione di “gracchiare”, ma è questione di impostare e modulare il nostro modo di parlare e tutto si risolve con qualche prova in più!) sulle singole immagini in lista è questione di pochi secondi, ma è anche possibile personalizzare il "movimento" della foto nel corso del filmato. Photostory aggiunge automaticamente dei lievi scorrimenti e zoom delle immagini nel filmato, ma operando manualmente è possibile, ad esempio, visualizzare una fotografia di un paesaggio che lentamente zoomma per avvicinarsi ad un piccolo dettaglio. O, nel caso di una foto di gruppo, stringere l'inquadratura sulle espressioni più divertenti o sui primi piani dei protagonisti della "storia".
Ogni foto può apparire con un effetto di transizione: anche in questo caso l'automatismo fa tutto da solo ma è possibile manualmente scegliere l'effetto con il quale appare ogni singola immagine.
L'effetto è molto gradevole a vedersi, e rende tutto il filmato più "fluido"..
Photostory può importare, infine, MP3, WMA o file WAV, che vengono inseriti ed opportunamente sfumati sul finale in modo automatico.
Qualcosa di interessante si nasconde dietro al bottone "Crea file musicale"!
Non è possibile "suonare" o inventare nuova musica, ma creare in modo automatico quelle classiche musiche di sottofondo, scegliendo genere, sottogenere, tipo di complesso che esegue, umore, velocità e molto altro ancora!
Si passa dalla "classica" al Jazz, al Rock, alla “disco”, alla musica latina.
Tutto il "progetto" può essere salvato in qualsiasi momento e modificato in seguito fin nei minimi dettagli.
Lo step finale consiste nella creazione e salvataggio del video in uno dei tanti formati proposti (per il Pc 640x480, per posta elettronica 240x180, per PocketPc 320x240, per telefonini SmartPhone con il Media Player 10 Mobile etc etc).
Il tempo di realizzazione è proporzionale alle dimensioni del video, al numero delle foto, musica ed effetti di transizione presenti.
Bisogna ricordarsi che il limite massimo di foto che si possono caricare è di 300 foto e che i formati compatibile sono JPG, BMP, PSD, GIF, PNG, TIFF ed altri).
L’esportazione dei filmati è solo nel formato Microsoft WMV, che consente comunque una totale compatibilità con tutti quelli che utilizzano Windows con Windows Media Player 10 o superiore, richiesto dal programma per funzionare correttamente.

Sviluppare applicazioni Web 2.0

L’autore  Christophe Porteneuve, docente all’Istituto Superiore di Informatica Applicata di Parigi, nel libro  Sviluppare applicazioni Web 2.0  si pone il problema di affrontare l’argomento per capire come ideare e programmare il nuovo Web, come imparare ad usare i mezzi a disposizione per creare prodotti più pratici, veloci, maneggevoli e, allo stesso tempo, come evitare di ripetere gli errori commessi durante il primo periodo del Web, errori che ne hanno alterato almeno in parte lo scopo principale.

Il testo mostra di essere di fondamentale importanza per tutti coloro che vogliono approfondire l’argomento Web 2.0, ma anche tutti gli argomenti correlati che lo compongono, come il linguaggio JavaScript, il DOM, principi e sviluppo con AJAX, l’introduzione e l’utilizzo dei più importanti framework.

Il manuale presenta una lunga presentazione in cui vengono elencate le basi e la terminologia che stanno dietro all’argomento, fornisce una chiara e accurata panoramica degli standard ed è dotato di una serie di semplici esempi che per i capitoli più avanzati divengono più articolati ed interessanti.

I capitoli sono suddivisi in tre parti fondamentali:

nella I parte, dal primo al quarto capitolo, suggerisce come dar vita alle pagine;

la II parte, dal quinto al settimo capitolo, è riservata ad AJAX;

nella III parte, dall’ottavo al nono capitolo, insegna ad interagire con il resto del mondo.

In ultimo, particolarmente utili sono le quattro appendici che costituiscono un preziosissimo elenco di informazioni su XHTML e CSS, su come saper leggere le specifiche e veri e propri consigli su come sviluppare con il browser Web.

Come approcciare il web 2.0 senza perdere il senno


Nella mia ricerca di "materiale" per approfondire tutta una serie di concetti quali social network, wiky, tag, social bookmarking, widget, ecc. (è il web 2.0 bellezza!) che in questi giorni mi ronzano nella testa più fastidiosi di uno sciame di vespe, mi sono imbattuto nel libro di Giuliano Prati "Web 2.0 internet è cambiato".

Il pregio di questo libro è, oltre a quello di essere scritto da un autore che vive nella mia stessa città, di descrivere in modo chiaro le caratteristiche del Web 2.0, senza perdersi a seguire tutte le novità, ma concentrandosi sull’essenziale che serve per utilizzare lo strumento nella vita di tutti i giorni e nel lavoro (particolarmente interessante, per i cultori del marketing, il capitolo relativo a come è cambiata l’attività in azienda con l’utilizzo di questa tecnologia).
L’indice e gran parte del contenuto del libro si può visionare su Google libri mentre una scheda sull’autore si può trovare sul seguente link: http://www.linkedin.com/in/giulianoprati. L’acquisto del libro può essere fatto on line in uno dei seguenti siti: Editrice UNI Service - Editore, Amazon UK, Hoepli.it, iBS, Libreriauniversitaria.it

Storia dell'arte interattiva





Vi volevo segnalare un sito in lingua inglese sulla storia dell'arte molto semplice da usare.
"SmartHistory è una vera e propria Storia dell’arte interattiva online sotto forma di linea del tempo.
E’ possibile navigare tra i vari periodi storici nella timeline, dall’antichità all’era contemporanea.
Al momento contiene immagini e recensioni di più di 200 capolavori d’arte, non solo di pittura.
Si può navigare per stile, artista, argomenti.
Oltre alle immagini dei quadri e delle sculture è possibile visualizzare video screencast (scaricabili) e podcast su alcune importanti opere e generi artistici.
Insomma un autentico museo virtuale globale da visitare via web."
Dal blog del maestroalberto

Gemellaggi on line con eTwinning

Tra le diversità possibilità offerte dal Programma Comenius, il progetto eTwinning ha l'obiettivo di creare dei gemellaggi elettronici per costruire legami con le scuole partner. I risultati sono garantiti poiché la possibilità di comunicare con una scuola sita in un contesto completamente diverso, progettando con i colleghi attività da svolgere assieme, addirittura lavorare in collegamento con una scolaresca fino a costruire una classe virtuale costituiscono opportunità formidabili per motivare i ragazzi. Il gemellaggio collega almeno due scuola di diversi paesi europei.
Nel portale dedicato al progetto http://www.etwinning.net occorre iscriversi e poi, accuratamente, individuare il paese in cui cerchiamo la scuola e le materie sulle quali vogliamo sviluppare un progetto condiviso.

Attività da fare in internet con i bambini: caccia al tesoro digitale

Una attività carina è la caccia al tesoro digitale dove i bambini possono lavorare anche in gruppo. Per assolvere a tali attività, solitamente supportata da una lista di domande, gli alunni devono effettuare navigazioni in Internet , organizzate e “pre – impostate” da noi tramite link. Questo link http://www.henry.k12.ga.us/pges/xmas_around.htm conduce direttamente a un esempio di caccia al tesoro digitale sulle tradizioni natalizie nei diversi paesi del mondo: è in lingua inglese ed è indicato per alunni della scuola Primaria.
A questo indirizzo http://www.aula21.net/cazas/cacce.htm è possibile trovare un generatore in lingua italiana di Cacce al tesoro digitali.
Per approfondire http://www.pavonerisorse.to.it/pstd/cacce.htm

Navigare sicuri

http://www.ilwebperamico.it/ è uno dei siti consigliati da www.Italia.gov.it per informare bambini, genitori e insegnanti sui rischi del Web e sulle possibilità di una navigazione sicura. In particolare, nell'area dedicata ai ragazzi vi sono dieci consigli per esplorare la rete.

Teacher Tube



Vi segnalo Teacher Tube, sito di condivisione di video per coloro che vogliono fornire materiale utile all'insegnamento. Può considerarsi come un archivio aperto di video didattici offerti dagli utenti. Ovviamente in lingua inglese.
Gwen Solomon, Lynne Schrum
Web 2.0. New tools, new schools

What is Web 2.0? Once upon a time, Web sites were isolated information "silos"-all content and no functionality. Today, the next generation of Web sites gives power to the end-user, providing visitors with a new level of customization, interaction, and participation. What can Web 2.0 tools offer educators? Web 2.0: New Tools, New Schools provides a comprehensive overview of the emerging Web 2.0 technologies and their use in the classroom and in professional development. Topics include blogging, wikis, podcasting, and more. Also included are a discussion of Web 2.0 safety and security issues and a look toward the future of the Web 2.0 movement. Web 2.0: New Tools, New Schools is essential reading for teachers, administrators, technology coordinators, and teacher educators. Book jacket.

giovedì 16 aprile 2009

Minori in rete


Leggendo la rivista "Computer Idea " mi sono soffermata a riflettere sull'importanza della sicurezza della navigazione in Internet dei minori ed in particolare della possibilità per i genitori di installare dei software, denominati filtro famiglia o, in inglese, “parental control” che filtrano i contenuti ritenuti dannosi ai bambini.

I programmi di “parental control” permettono ai genitori di dormire sonni tranquilli, perché evitano che i figli visitino siti con contenuti sconvenienti, che qualcuno prelevi dati sensibili, o che si avventurino in chat con chi sa chi.

Purtroppo molti di questi programmi , realizzati negli Stati Uniti (anche se poi successivamente tradotti in italiano), sono pensati per proteggere i ragazzi d’oltreoceano e non bloccano i siti italiani.

Buddy è un programma che è stato pensato per bloccare contenuti italiani.

Il programma è sviluppato e distribuito da Trendcom ( http://buddy.trendcom.it ),

costa 29,95 euro e funziona con Pc dotati di sistema operativo Windows Xp o superiore.

Usando Buddy si nota un certo rallentamento della navigazione, comunque più che sopportabile. E’ l’inevitabile prezzo che si paga per consentire al programma di eseguire una scansione della pagina web prima di caricarla.


Per saperne di più sulla protezione della navigazione dei minori su Internet ho trovato molto interessante questo sito della microsoft.


Ho scoperto questo libro di Renato Laurita.

Si rivolge ai genitori per affrontare il problema della navigazione sicura per i propri figli.

Si parla del mondo di Internet: i siti web e la posta elettronica, imotori di ricerca e le chat, gli usi e i costumi di Internet, i virus e la sicurezza delle e-mail, i cookies e lo spamming…



per acquistarlo on line:

ibs
unilibro

Sull’autore ho trovato solo un piccolo accenno qui.


Interessante anche questo video “Rete e minori”

Google libri

Vorrei segnalare l’ottimo servizio di Google Libri.
Non solo si possono individuare facilmente libri e riviste per mezzo di varie parole chiave, ma è anche possibile crearsi una biblioteca digitale personale.
Inoltre, per mezzo della ricerca avanzata è possibile definire l’ambito temporale della pubblicazione, la lingua e, soprattutto, vedere solo i libri totalmente o in parte pubblicati nel sito (al riguardo è utile anche vedere la pagina http://www.codeplex.com/GoogleBookDownloader dove si può trovare un software per scaricare i libri in formato PDF).

elisabetta

Didattica per tutti

Inserisco un sito per la didattica. Per ogni disciplina ci sono percorsi tematici, risorse, materiali e software didattici
http://www.dienneti.it/index.htm
Ciao a tutti
Paola

Verso un nuovo linguaggio

Ciao a tutti,
volevo segnalarvi un libro che mi ha subito incuriosito per il suo titolo:"Dolce stil Web" di Pino Bruno, che pone l'accento sulla trasformazione del liguaggio nella comunicazione,grazie all':utilizzo sempre più diffuso di Internet http://italiaeoisagunt.blogspot.com/2009/04/dolce-stil-web.html
Fiorella
A me è piaciuto il fotoblog, lo vedrei bene come dicevo anche nel forum per i bimbi delle materne che non sanno ancora leggere, attraverso le foto i genitori possono vedere il percorso di questi bambini.

Lavagna interattiva multimediale

Ebbene sì , ne sono entusiasta . Ce l'ho da meno di un mese e ritengo che sia uno strumento di lavoro che permette un'infinità di applicazioni : giochi didattici come quelli che abbiamo imparato a realizzare nel modulo di Ivana Sacchi , la possibilità di utilizzare corsi interattivi di lingua straniera con tutta la classe, vedere video, documentari didattici, foto, cartine geografiche di tutto il mondo, grandi come "mezza parete", con un clic !
Attualmente uso molto l'"Encarta kids" ma non oso immaginare l'impatto che avrà quando il pc sarà collegato a Internet !
Naturalmente ne faccio ancora un uso dilettantistico ma spero di migliorare le mie competenze con il sito di "Innovascuola "; per questo sarei lieta di scambiare esperienze con altri colleghi che come me hanno iniziato ad usare "il trabiccolo tecnologico ", come l'ha definita una mia collega :-). La sottoscritta trova ancora difficoltà nell'uso della penna e del programma che permette di usarla come una vera lavagna, per esempio . Voi come ve la cavate ?
In quali ambiti disciplinari la usate di più e in quale modalità ?
Aspetto consigli ed esperienze .
Ciao a tutti .
Enza

Quotidiani on-line

Penso che l’evoluzione dei quotidiani ci interessi in quanto docenti e persone di cultura. La Fondazione del Corriere della Sera si interroga su quali giornali in un periodo di crisi di diffusione e di concorrenza con Internet.
Lo stesso quotidiano on-line offre una pagina blogroll con riferimenti a blog aperti dal giornale per spazi di confronto con i lettori. Internet e/o quotidiano?


E-learning. Nuovi strumenti per insegnare, apprendere, comunicare online
di Selvaggi Silvia, Sicignano Gennaro, Vollono Enrico

Software per la scuola

Utilizzo questo spazio e per suggerire alcuni siti dedicati a software utilizzabili liberamente a scuola.

Ricordo che i programmi free sono dedicati solo ad uso home, nelle scuole è quindi opportuno utilizzare prodotti del tipo "open".

Tra i software che non devono mancare in un'aula informatica sicupamente il primo posto è dedicato agli antivirus. visitate questo sito e scaricate ciò che vi serve

http://www.spywareterminator.com/download/download.aspx

Altri programmi Opel potete individuarli Qui e Qui


Nella geometria è spesso utilizzato Cabrì che, pur essendo a pagamento, ho un prezzo molto contenuto ed è un ottimo aiuto nell'esercitazione pratica.

CABRI.

Il programma permette di costruire con "riga e compasso" figure geometriche del piano. Le relazioni tra gli oggetti definite dalla costruzione si conservano muovendo i punti base della costruzione; questo permette di esplorare graficamente le proprietà geometriche degli oggetii della costruzione.

Oltre agli strumenti della geometria euclidea in Cabri - Géomètrè presenta un micromondo per lo studio della geometria analitica.

Il programma è integrato da un ambiente Java che permette di pubblicare sul Web figure che possono essere manipolate interattivamente.

http://www.cabri.net