
La possibilità di utilizzare il web 2.0 da un punto di vista didattico non è interessante solamente per le opportunità di lavoro e di funzionalità che permette, ma anche per avvicinarsi di più al mondo dei nostri allievi. Attualmente nella scuola si utilizzano strumenti di comunicazione e di informazione diversi da quelli che i ragazzi usano nel tempo libero.
In realtà i ragazzi imparano prevalentemente utilizzando gli strumenti della comunicazione in rete: forum, chat e gli instant messenger. Imparano dai loro coetanei: quelli più esperti insegnano agli altri che seguono con attenzione e sono a loro volta pronti a spiegare quanto hanno appreso ad altri. Dove si scarica un programma, come si configura, come si usa ad esempio.
A questo proposito ho trovato interessante la riflessione di Natalia Vassalli relative alle motivazioni che l’hanno portata ad utilizzare il blog ed in generale tutti gli strumenti web 2.o per insegnare ai suoi allievi.
Da un decennio ormai, dietro il concetto di “Web 2.0” c’è un ampio dibattito in ambito accademico, scolastico e tecnico; a supportare la scelta di mezzi multimediali in ambito didattico sono diverse teorie. La teoria che meglio spiega la tendenza attuale e suoi futuri sviluppi per la scuola e la conoscenza è il Connettivismo, del canadese George Siemens. La teoria è già battezzata la “teoria dell’apprendimento per l’era digitale”. La conoscenza non è più la somma di tante diverse identità che si giustappongono, ma l’insieme organico di esse. Un ottimo punto di partenza per capire l’affermazione è un’intervista a Derrick De Kerchove e Pierre Levy (1998).
In realtà i ragazzi imparano prevalentemente utilizzando gli strumenti della comunicazione in rete: forum, chat e gli instant messenger. Imparano dai loro coetanei: quelli più esperti insegnano agli altri che seguono con attenzione e sono a loro volta pronti a spiegare quanto hanno appreso ad altri. Dove si scarica un programma, come si configura, come si usa ad esempio.
A questo proposito ho trovato interessante la riflessione di Natalia Vassalli relative alle motivazioni che l’hanno portata ad utilizzare il blog ed in generale tutti gli strumenti web 2.o per insegnare ai suoi allievi.
Da un decennio ormai, dietro il concetto di “Web 2.0” c’è un ampio dibattito in ambito accademico, scolastico e tecnico; a supportare la scelta di mezzi multimediali in ambito didattico sono diverse teorie. La teoria che meglio spiega la tendenza attuale e suoi futuri sviluppi per la scuola e la conoscenza è il Connettivismo, del canadese George Siemens. La teoria è già battezzata la “teoria dell’apprendimento per l’era digitale”. La conoscenza non è più la somma di tante diverse identità che si giustappongono, ma l’insieme organico di esse. Un ottimo punto di partenza per capire l’affermazione è un’intervista a Derrick De Kerchove e Pierre Levy (1998).
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