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martedì 14 aprile 2009

Il darwinismo digitale: dilettanti .com

Andrew Keen (http://andrewkeen.typepad.com/), personaggio di spicco della Silicon Valley è passato da convinto sostenitore del web a "scettico", Keen paragona i blogger (tra un anno saranno oltre cinquecento milioni) alle scimmie del famoso teorema attribuito a Thomas Henry Huxley (per cui se ad un numero infinito di scimmie si fornisse un numero infinito di macchine da scrivere, quasi sicuramente alcune di loro produrrebbero dei capolavori letterari) e rincara la dose attaccando la falsa democrazia di strumenti quali YouTube, Wikipedia e MySpace.
Citando 1984 di George Orwell, giunge persino ad individuare nei motori di ricerca come Google un moderno e minaccioso Grande Fratello, perché i motori di ricerca sanno più cose sulle nostre abitudini, sui nostri interessi e desideri dei nostri amici, dei nostri amati e dei nostri strizzacervelli messi insieme.
Secondo l’autore americano il Web 2.0 sviluppa solo osservazioni superficiali del mondo che ci circonda, trasformando le informazioni in un vero e proprio rumore composto da centinaia di milioni di blogger che non fanno altro che parlare di se stessi simultaneamente. Ma il danno più grosso arrecato dai contenuti prodotti autonomamente dagli utenti di Internet è quello di abbassare il livello della cultura: critici, giornalisti, editori, musicisti, registi e tutti gli esperti competenti che forniscono contenuti culturali professionali sono stati scalzati da blogger dilettanti, da semplici scribacchini, da registi fatti in casa, da artisti improvvisati.
Mi pare un punto di vista insolito ma interessante, che ne pensate?

In "il venerdi di Repubblica" 3-4-09 pag. 69

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